Gli aggiornamenti di Google diventano sempre più complessi, talmente tanto che spesso non è possibile individuare la fonte di un improvviso cambiamento di visibilità. A questo proposito abbiamo condotto un’intervista con Jonas Weber, consulente SEO tedesco ed ex membro del Search Quality Team di Google, per raccogliere alcuni suggerimenti su come affrontarli e prevenirli.
Perché Google effettua gli aggiornamenti di algoritmo?
Lo scopo principale di Google è quello di soddisfare gli utenti, per evitare che usino un motore di ricerca concorrente. Per far ciò deve mostrare nelle sue pagine solo i risultati qualitativamente migliori che trova nel web, valutandoli in base a numerosi tipi di fattori.
Secondo Jonas, Google lavora però principalmente su tre settori quando si parla di SERP:
- offerta di dati il più possibile nuovi e aggiornati
- sperimentazione di nuove features (eventualmente eliminandole se non utili agli utenti)
- considerazione di nuovi segnali o calcolo di segnali già esistenti in modo differente
Durante un Core Update tutti questi tre fattori vengono combinati insieme con lo scopo di migliorare ulteriormente l’esperienza degli utenti e non (come pensano in molti) di penalizzare i siti posizionati. Questo punto di partenza è fondamentale per comprendere la natura degli aggiornamenti di algoritmo, e quindi per affrontarli nel modo migliore.
Un aggiornamento ha impattato negativamente il mio sito: cosa ho sbagliato?
In fin dei conti, Google valuta diversi segnali e in principio [i domini perdenti] sono accomunati dal fatto che non ottengono buoni risultati per tutti questi segnali.
Tra questi, Jonas fa l’esempio dei contenuti duplicati, citando il dominio tedesco apotheken-umschau.de, sito medico che offre, tra le altre cose, descrizioni di medicinali. Queste ultime sono però esattamente identiche a quelle riportate dalle aziende produttrici dei medicinali stessi, risultando di fatto contenuti duplicati. Vediamo che durante l’ultimo Core Update Google ha infatti diminuito la visibilità del dominio.
Un altro esempio citato nell’intervista è quello di jameda.de, portale contenente recensioni su medici ed esperti nel settore. Dopo l’ultimo aggiornamento il sito ha continuato a posizionarsi per le query medico+città (es: “dentista berlino”), ma ha perso tutte quelle relative ai cognomi dei dottori, i cui articoli erano troppo superficiali.
In entrambi i casi è chiaramente visibile quali contenuti del sito non siano stati all’altezza degli standard di Google per quanto riguarda la soddisfazione dell’intento di ricerca dell’utente.
Dunque, se il tuo sito è stato penalizzato da un aggiornamento, effettua un’analisi approfondita e cerca di stabilire che cosa potrebbe essere stato considerato da Google di qualità non soddisfacente. In questo modo avrai un ottimo punto di partenza per ottimizzarlo ulteriormente e permettergli di riguadagnare la visibilità perduta.
Il mio sito ha guadagnato visibilità grazie ad un aggiornamento: perché?
Idealmente Google premia i siti che offrono dei contenuti di qualità e un valore aggiunto all’utente, soddisfandone l’intento di ricerca. Detto questo, l’algoritmo è ormai diventato talmente complesso che non è più possibile stabilire con precisione da cosa derivi un aumento di visibilità.
Basandosi sul nostro studio relativo all’impatto degli ultimi Core Update, Jonas distingue però due tipi di siti “vincitori”:
- quelli che guadagnano della visibilità a seguito di un Update (eventualmente avendola già vinta da uno precedente);
- quelli che avevano perso della visibilità da un aggiornamento precedente, e la riguadagnano durante quello successivo
Questo secondo gruppo dimostra che non sempre effettuare modifiche al sito a seguito di un aggiornamento è la soluzione migliore: se, dopo aver controllato le tue pagine, rimani comunque convinto che la tua strategia offre i risultati migliori ai tuoi utenti, allora attendi l’Update successivo prima d’intervenire. Google potrebbe infatti “correggere” la sua valutazione e premiarti.
Molto spesso vedo che, dopo un aggiornamento, molti che ne sono stati influenzati diventano estremamente frenetici e lavorano fin troppo proattivamente, mentre dovrebbero prima di tutto attendere ed effettuare un’analisi approfondita. Non tanto per Google, quanto per se stessi: come posso migliorare il prodotto (…) per il mio gruppo target, oppure soddisfare maggiormente l’intento dell’utente?
Cosa c’entrano i segnali di fiducia e i brand con gli Update?
Inizialmente Google si basava sui backlink per misurare la “fiducia” di un sito, ma si è poi accorto che questa metrica poteva essere facilmente manipolata. Per questo motivo preferisce oggi avvantaggiare i siti brand.
Molti SEO, quando sentono parlare di “brand”, pensano a qualcosa di utopico ed irraggiungibile: in realtà qualsiasi sito può diventarlo, se sufficientemente ricercato dagli utenti, che si tratti di Zalando o della farmacia sotto casa.
Jonas consiglia quindi di diventare un brand per il tema o il settore di riferimento, in quanto:
Quello che abbiamo visto è che, approssimativamente, i siti che hanno un rapporto maggiore di traffico brand rispetto al traffico normale sono quelli che hanno superato gli aggiornamenti senza danni.
Conclusione
Jonas riassume graficamente la performance di un sito sotto forma di piramide, partendo dalla tecnica: monitora sempre la sua performance ed evita gli errori tecnici, i quali potrebbero irrimediabilmente danneggiarne i posizionamenti.
Il secondo gradino è dato da keyword e contenuti rilevanti: offri del valore aggiunto agli utenti, rendi il tuo sito user friendly, imposta come noindex le pagine non rilevanti.
Così facendo raggiungerai velocemente i tuoi concorrenti e, una volta al loro livello, li potrai superare grazie a link di buona qualità.
A quel punto, per raggiungere la punta della piramide (e quindi delle SERP) dovrai puntare a soddisfare l’intento di ricerca dell’utente, basandoti sull’analisi delle pagine dei risultati all’interno delle quali il sito si posiziona.
Vale infine la pena di ricordare che il prodotto/ servizio che offri deve essere unico e di successo, altrimenti nessuna strategia SEO riuscirà a farlo posizionare nelle SERP.
Per vedere l’intera intervista (in tedesco) clicca qui!