Tra i tiktokers famosi in Italia ce n’è uno, Accorciabro, che sta spopolando nonostante la sua attività sollevi anche delle critiche. È un fenomeno abbastanza recente (le ricerche sul motore di ricerca sono iniziate verso febbraio 2024) veicolate soprattutto dai video su Instagram e TikTok.
E sebbene il volume di ricerca non sia ancora così “importante”, di lui parlano testate giornalistiche e programmi TV: sostanzialmente è, a tutti gli effetti, un vero e proprio brand (piccola digressione: questo a riprova del fatto che dietro al volume di ricerca c’è molto più di un semplice numero).
Ad ogni modo, sta spopolando perché sostanzialmente fa una cosa tanto semplice quanto essenziale: fa risparmiare tempo agli utenti.
Gli utenti, le persone, a meno che non abbiano determinate e precise esigenze, preferiscono “accorciare” i tempi o che i tempi vengano accorciati da chi gestisce un sito web e/o da Google: vogliono avere subito le informazioni che stanno cercando, i prodotti che vorrebbero acquistare; non sono disposti ad attendere il caricamento infinito di una pagina, anche se “l’infinito” è di una manciata di secondi.
E a quanto pare questa necessità si ritrova anche nel caso delle recensioni dei prodotti.
L’infografica di Statista (Usage of generative artificial intelligence (Gen AI) tools in online shopping in 2023, by purchase stage – Source Capgemini @Statista 2024) mostra diversi dati interessanti ma uno ha colto la mia attenzione: il 36% degli intervistati usa l’AI per riassumere le recensioni dei prodotti.
Personalmente, non mi aspettavo che utenti “normali” usassero l’AI in questo modo e per queste attività, e ciò dovrebbe far riflettere chi si ostina ancora a guardare solo e soltanto ai posizionamenti di un sito web.
Da sempre la necessità delle persone che acquistano (online e dal vivo) è quella di essere rincuorati o allarmati in merito al prodotto che vogliono comprare e le recensioni hanno esattamente questo potere. In più, più alto è il numero di recensioni e meglio è. Ma più alto è il numero di recensioni e più tempo richiede leggerle tutte: ecco che processarle con l’intelligenza artificiale risulterà un notevole risparmio di tempo.
Se lo fanno le persone “normali” dovresti farlo anche tu e fare in modo che questo tipo di analisi rientri in una vera e propria “routine” insieme all’analisi delle query specifiche sui marketplace.
Le implicazioni, non solo SEO
Lato SEO e digital in generale, l’analisi delle recensioni e delle query su Amazon (e non solo) è a mio avviso vitale ad oggi, imprescindibile per un e-commerce già avviato e per chi vuole invece avviare l’attività di vendita online. E in questo, l’AI ci viene sicuramente incontro.
Per esempio, da una corretta interrogazione del sistema utilizzato per l’analisi dei commenti, potremmo ottenere:
- le caratteristiche del prodotto più frequentemente menzionate;
- le parole chiave più spesso menzionate accanto al prodotto;
- un confronto tra le proprie recensioni e quelle di uno o più competitor;
- le categorie di utilizzo del prodotto (come/dove viene più utilizzato);
- eventuali altri prodotti correlati menzionati insieme al nostro prodotto.
Le informazioni che otterrai ti serviranno anche per:
- arricchire le schede prodotto;
- creare contenuti aggiuntivi ma non ridondanti;
- migliorare il prodotto stesso e/o la comunicazione del prodotto;
- formare (addirittura!) i commerciali che vendono quel prodotto ai negozi fisici;
- creare content (infografiche) da promuovere online
- ecc. ecc.
Elementi di una SERP
Le attuali SERP (e probabilmente in futuro sarà sempre più così) inerenti la ricerca di prodotti sono una sorta di “mosaici variopinti”: ogni tassello corrisponde a soddisfare un’esigenza precisa, tutti insieme compongono (o mirano a comporre) un “quadro” che – da solo – dovrebbe riuscire a soddisfare più esigenze (informative e di acquisto).
E quindi combinando insieme questi elementi riusciremo ad avere una panoramica esaustiva non della parola chiave, ma dell’esigenza: non è poco!
Facciamo un esempio pratico per capire meglio il concetto e soprattutto la portata delle informazioni a nostra disposizione che, se correttamente interpretate, possono davvero fare la differenze in una strategia SEO e Digital.
Prendiamo un classico: lo smartphone. in questo caso “circoscriviamo” l’analisi della SERP a un prodotto brand (se usassimo solo “smartphone” si tratterebbe di tutto un altro tipo di analisi): samsung galaxy.
Ad oggi lo screenshot della serp per questa chiave mostra;
- etichette: Tutti, Shopping, Notizie, Immagini, Video;
- le persone hanno chiesto anche;
- risultati organici e local;
- notizie;
- ricerche correlate.
Ognuno di questi elementi può dirci qualcosa:
- le etichette che compaiono sopra (non è affatto detto restino tali né tantomeno siano uguali per tutti gli smartphone) ci dicono che Google per questa ricerca mostra anche notizie, video e immagini (e ovviamente shopping);
- “migliore”, “più venduto”, “ultimo modello” (più nuovo): sono esigenze informative che vanno esplose in modo chiaro nel contenuto e anche negli anchor text del contenuto;
- siccome l’intento di ricerca può essere anche informativo, il motore restituisce anche notizie: cosa dicono queste notizie?
- siccome l’intento di ricerca può essere anche di acquisto, il motore restituisce anche risultati local (che occupa spazio in SERP, da tenere a mente!);
- le ricerche correlate diventano ovviamente una specificazione della ricerca iniziale. Ad esempio, se si controlla lo screenshot SERP del modello S24 (https://it.sistrix.com/kw/Samsung%20Galaxy%20S24/serp-screenshot) si vedrà ancora un risultato diverso: ricerche correlate diverse, elementi diversi e integrazioni delle recensioni.
Ho però bisogno di capirci di più; ho compreso il “mosaico” ma voglio capire e approfondire cosa gli utenti (le persone) pensano di questo prodotto (modello S24). Se cerco “samsung galaxy s4 recensioni” ecco che di nuovo mi apparirà una nuova SERP del tutto diversa dalle precedenti e tra i risultati anche (ovviamente) Amazon.
Dalla veloce analisi delle recensioni su Amazon (stelle 1, 2 e 3) per cluster tematici usando per esempio ChatGpt, emergono almeno 3 macro tematiche:
- Accessori: accessori mancanti (caricatore, auricolari).
- Fotocamera: bassa qualità delle foto.
- Batteria: durata discutibile.
Date queste informazioni, le possibilità di utilizzo (non solo in ottica SEO) sia per creare che integrare, sono evidentemente molteplici.
Immagina ad esempio un’infografica interattiva: a questo punto io ho chiesto a ChatGpt perché non sono esperta di infografiche; ancora meglio se si ha la possibilità di chiedere a un bravo grafico/a in carne e ossa 🙂
Come potrebbe essere la struttura dell’infografica:
- Introduzione: un’introduzione breve che descrive il Samsung Galaxy S24 e il motivo dell’infografica.
- Sezioni interattive: Dividi l’infografica in sezioni cliccabili per ciascun cluster di problemi (accessori mancanti, fotocamera, qualità e durabilità, ecc.).
- Dettagli specifici: Ogni sezione fornisce dettagli specifici, magari con percentuali o grafici a torta che mostrano la frequenza di ciascun problema basato sulle recensioni.
- Suggerimenti per i miglioramenti: Aggiungi suggerimenti pratici su come gli utenti possono risolvere o mitigare questi problemi (ad esempio, accessori di terze parti consigliati, settaggi per migliorare la fotocamera, ecc.).
- Conclusione: Una sintesi che offre un bilancio tra i pro e i contro, magari con un link per ulteriori approfondimenti.
Conclusione
Siamo partiti da un grafico per mostrare (se mai ce ne fosse ancora bisogno) il ruolo vitale delle recensioni e di come, ad oggi, le persone usino l’AI per velocizzare la comprensione dei pro e contro di un prodotto.
Le recensioni sono nostre alleate, ricordiamocelo. E il costante aumento di questi contenuti su Amazon ci dice anche che le opportunità di integrare e creare anche grazie a queste non finiscono qui.
Un esempio è il grafico qui sotto: dal 2020 a luglio 2024: + 3 milioni di recensioni per i prodotti Nintendo!
Abbiamo poi aggiunto ulteriori analisi che nella SEO attuale sono imprescindibili e che lungi dall’essere una mera “analisi keyword” costituiscono invece la base di partenza – anche – per la produzione di content di diversa natura.
Si tratta di un lavoro lungo ma interessante che qui, per necessità, è stato doveroso “accorciare”. Ma volendo chiudere esattamente come abbiamo aperto, potremmo accorciare ancora di più e limitarci a sole tre parole: usate le recensioni!