Il pieno dell’estate si avvicina e numerosi italiani si apprestano a cominciare una vacanza all’estero. Peccato che, proprio in questo periodo, il sito della Farnesina viaggiaresicuri.it stia avendo un brusco calo di visibilità su Google, perdendo gradualmente URL posizionati. Se infatti la nuova homepage interattiva è una funzionalità molto utile per gli utenti, dal lato SEO c’è ancora qualcosa da migliorare.
Tante informazioni, pochi posizionamenti
Il sito viaggiaresicuri.it ha lo scopo d’informare i viaggiatori riguardo ad aree di particolare cautela e a tutto quello che potrebbe comportare eventuali rischi per un soggiorno all’estero.
Come vediamo dall’Indice di Visibilità, il dominio aveva avuto un’improvvisa ricaduta già nel 2015, ma quello che c’interessa approfondire è il secondo picco, quello avvenuto dopo il 24 giugno 2019, che ha fatto perdere al sito l’88% della sua visibilità su Google.
L’impatto si nota anche dalle keyword posizionate nelle prime dieci pagine di Google, di cui il 92% sono andate completamente perse.
Persino le pagine indicizzate stanno gradualmente diminuendo, e sono passate da 3.890 (24 giugno 2019) a 323 (22 luglio 2019) in circa un mese.
Un portale completamente rinnovato
Grazie a Wayback Machine abbiamo scoperto che, proprio la settimana prima del crollo della visibilità, il dominio è andato incontro a delle modifiche strutturali e contenutistiche importanti.
Questo viene confermato anche dalla tabella delle keyword perse: le pagine che precedentemente si posizionavano su Google riportano ora tutte il codice di errore 404, quindi non sono più esistenti.
Anche la homepage è stata completamente rinnovata, e ora in primo piano appare una mappa interattiva che i viaggiatori possono utilizzare per scoprire quali aree sono considerate maggiormente rischiose e raggiungerne la relativa scheda tecnica.
Priorità: i reindirizzamenti 301
Come spesso accade in questi casi, viaggiaresicuri.it ha creato nuovi contenuti senza reindirizzare quelli vecchi, perdendone completamente i posizionamenti.
Se infatti ci rivolgiamo alla tabella delle keyword perse e filtriamo tutte quelle contenenti la parola “brasile”, il sito si posizionava con 6 diversi URL per 94 keyword.
In realtà tali contenuti sono stati riassunti in una sola, nuova pagina, cioè http://www.viaggiaresicuri.it/#/country/BRA. Tuttavia, cercando tramite l’operatore “site:”, Google riporta ancora i vecchi URL, che sono ormai pagine 404.
Questo spiega la graduale diminuzione delle pagine indicizzate: non trovando più i contenuti precedentemente posizionati (perché 404), Google sta cancellando i vecchi URL dall’indice senza rimpiazzarli con quelli nuovi.
Un vicolo cieco
Grazie al crawler dell’Optimizer SISTRIX (che simula il comportamento di GoogleBot) abbiamo scoperto un altro elemento che sta probabilmente portando dei problemi al sito viaggiaresicuri.it.
Il crawler non riesce infatti a scansionare oltre la homepage, in quanto in essa non compare alcun link interno verso le altre pagine del dominio (al contrario di quella precedente). Il crawler riesce a vedere quindi solo i pochi URL seguenti:
Un altro fattore che potrebbe ostacolare il buon posizionamento dei contenuti è l’uso massiccio di Javascript, formato spesso problematico per Google. Disabilitandolo, infatti, la homepage è semplicemente una pagina bianca.
Conclusione
I siti governativi, proprio perché hanno lo scopo di sensibilizzare ed aiutare i cittadini, devono investire nella SEO. Viaggiaresicuri.it offre delle informazioni davvero utili ed importanti, con una UX notevolmente migliorata, ma tutto questo servirà a poco se il sito non si posiziona su Google.
La prima cosa da fare per fermare questa emorragia è reindirizzare le vecchie pagine (ora 404) a quelle nuove tramite Redirect 301 e darne comunicazione a Google in modo che i posizionamenti persi possano essere (almeno parzialmente) riacquistati. A questo fine è utile creare una sitemap XML contenente i vecchi URL, in modo che, attraverso la loro scansione, Google possa rilevare i Redirect 301 e scoprire quelli nuovi.
Solo dopo aver risolto questo primo scoglio sarebbe necessario valutare se l’assenza di link interni nella homepage e l’uso di Javascript si stiano rivelando ulteriori ostacoli per GoogleBot.
A questo proposito, a tutti coloro che desiderano approfondire questo tema consigliamo i video di Google Webmasters, che offrono utili informazioni sulla SEO con Javascript.