Ieri Google ha annunciato che il suo crawler potrà scansionare anche via protocollo HTTP/2 in futuro. HTTP/2, anche abbreviato in h2, è la nuova versione di sviluppo del protocollo HTTP.
Il vantaggio principale dell’HTTP/2 è la possibilità di trasmettere più file con una sola connessione. Soprattutto nei casi di latenza elevata, come ad esempio le reti lente dei cellulari, questo riduce fortemente i tempi di caricamento dei siti aventi molte risorse (Javascript, CSS, immagini).
Finora non si era trattato di un aspetto così rilevante, siccome il crawling delle pagine HTML non approfittava particolarmente dell’uso di HTTP/2. Da del tempo la situazione è però cambiata, perché la maggior parte del rendering dei siti scansionati dipende da Javascript, per cui HTTP/2 è un aiuto anche per Googlebot.
Stando all’articolo, Google comincerà a scansionare i singoli domini via HTTP/2 a partire da novembre, aumentando la quota in futuro nel caso il procedimento funzionasse a dovere. I webmaster verranno informati del cambiamento tramite un messaggio da Google Search Console.
Per verificare che il proprio sito supporti HTTP/2 è possibile, tra le altre cose, utilizzare il command line tool curl (per Linux, Mac, Windows, …). Con il parametro “-http2” verrà tentato il collegamento via HTTP/2, mentre con il parametro “-I” si può riconoscere, direttamente nell’header, se il collegamento via HTTP/2 sta avendo luogo.
curl -I --http2 https://assets.sistrix.com/ HTTP/2 200 date: Wed, 16 Sep 2020 22:50:26 GMT
curl -I --http2 https://www.sistrix.com/ HTTP/1.1 200 OK Date: Thu, 17 Sep 2020 18:21:52 GMT
Nel caso ve lo steste chiedendo, Google ha assicurato che il crawling via HTTP/2 non porta alcun vantaggio nei ranking.