L’estate non comincia bene per il popolare traduttore deepl.com, che tra maggio e luglio 2024 perde il 47% della sua visibilità su Google, e non solo in Italia. Colpa di Google o di qualche errore nel percorso? Addentriamoci in questo caso studio.
Le origini del traduttore online deepl.com
Forse pochi ne saranno a conoscenza, ma l’azienda Deepl GmbH (con sede a Colonia, in Germania) è fortemente legata al popolare dizionario online Linguee.
Linguee è un motore di ricerca di traduzioni, i cui corpora sono stati usati da Deepl per implementare la sua tecnologia di deep learning. Nel 2017 deepl.com ha lanciato il suo Deepl Translator, un servizio di traduzione automatica basato su una rete neurale avanzata che, ad oggi, è uno dei migliori traduttori online.
Il sito deepl.com era cresciuto a vista d’occhio negli ultimi anni, raggiungendo 43 punti di visibilità nel marzo 2023 (per intenderci, a livello di siti come corrieredellosport.it o vodafone.it). A partire da fine aprile abbiamo invece assistito ad una brusca frenata e ad oggi il dominio è arrivato a circa 18 punti, perdendo il 47% della sua visibilità in circa due mesi.
Mal comune, mezzo gaudio?
Forse non proprio, ma quel che è certo è che il problema non sembra essere solo legato al mercato italiano.
Confrontando l’Indice di Visibilità di deepl.com per le SERP tedesche, spagnole, britanniche e francesi, notiamo chiaramente che la ricaduta è avvenuta in contemporanea per tutti i mercati a inizio luglio.
Da buoni detective, escludiamo quindi che la colpa sia di Google (che difficilmente avrebbe attuato un cambiamento così repentino e a portata internazionale, soprattutto senza Core Update) e consideriamo piuttosto un problema tecnico interno del sito.
Perdite di ranking: da dove nasce il problema?
Torniamo alle SERP italiane: nel periodo tra inizio maggio e inizio luglio il dominio ha perso migliaia di posizionamenti in prima pagina.
Sono soprattutto questi i ranking che hanno impattato la visibilità del dominio e che sono diminuiti proprio nel periodo di tempo considerato. La linea rossa nello screenshot qui sopra indica infatti la quantità di posizionamenti del sito in prima pagina di Google: il 20 maggio erano il 32%, mentre il 22 luglio sono scesi al 22% del totale. Scendono anche i ranking in pagina 2 (linea blu) e 3 (linea verde).
I posizionamenti persi in Top-10 hanno una caratteristica in comune: la struttura degli URL è quasi sempre la stessa. Si tratta infatti sempre della sottodirectory /it/translator-mobile.
Focalizziamoci quindi su questa parte del sito: confrontando gli Indici di Visibilità del dominio intero e delle singole sottodirectory la situazione diventa più chiara.
Dal grafico possiamo estrapolare che il 99% della visibilità del dominio arriva dalla directory /it/ (in blu), che è poi quella che sta scivolando velocemente verso il basso. La directory /translator/ (in rosso) ha invece una visibilità praticamente nulla.
Tra le numerose sottodirectory /it/translator-mobile/ (in verde) era quella più forte, ed è stata chiusa a favore di /it/translator/ (in giallo). Nonostante i redirect, da quando /it/translator-mobile/ è stata chiusa il sito non ha più riguadagnato la visibilità perduta.
Problemi tra dispositivi
Questo cambiamento fa intuire che il sito abbia una relazione complicata con i posizionamenti desktop e mobile.
Lo screenshot variopinto qui sopra mostra il confronto tra la sottodirectory /it/translator-mobile/ e la sottodirectory /it/translator/ per desktop e per mobile.
Per capire meglio, ecco le due sottodirectory confrontate singolarmente:
Nei due grafici la linea rossa mostra la visibilità della sottodirectory /translator-mobile/ o /translator/ su desktop, mentre quella in blu su Smartphone. Le visibilità dei due dispositivi dovrebbero combaciare perché il sito dovrebbe posizionarsi allo stesso modo per entrambi i device (come in questo esempio). Chiaramente, non è così.
Un altro problema riscontrato tra i ranking persi del sito è che Google ha spesso avuto problemi a riconoscere l’URL adatto ad essere posizionato.
Nello screenshot qui sopra vediamo il posizionamento di deepl.com per la keyword “polacco italiano“. Fino ad agosto 2023 Google posizionava alternativamente gli URL /it/translator-mobile/l/it/pl e /it/translator-mobile/l/pl/it. Ad inizio luglio l’URL posizionato è cambiato e diventato /it/translator/l/it/pl (probabilmente perché il contenuto è stato reindirizzato), ma dopo poche settimane deepl.com non è più stato posizionato per questa keyword.
Questo andamento è comune alla maggioranza delle keyword perse. Di seguito un altro esempio (keyword “italiano russo“)
Conclusioni
Nonostante finora fosse sempre stato sulla cresta dell’onda, il dominio deepl.com ha sempre avuto una certa difficoltà a posizionarsi in modo omogeneo su desktop e mobile.
Oltre a possibili problemi di contenuti duplicati (dovuti al traduttore in due lingue), il sito aveva una sottodirectory principalmente posizionata su mobile (/it/translator-mobile/) e una su desktop (/it/translator/).
Sembrerebbe che l’azienda abbia preso la decisione (a livello internazionale) di mantenere solo la seconda sottodirectory, reindirizzando la prima: questo cambiamento non è stato preso di buon grado da Google, che ha smesso di posizionare il sito.
Il fatto che tutti i domini di deepl.com siano peggiorati nello stesso tempo, e che nessun concorrente specifico abbia beneficiato del cambiamento, confermerebbe eventuali problemi tecnici interni durante la migrazione.