Il sito italiano dell’Unesco decide di riordinare la sua struttura interna e fa un capitombolo su Google. Dopo un paio di mesi il dominio torna a riposizionarsi, ma ancora non ci siamo: vediamo insieme cosa è successo e qualche curiosità sui siti di questa famosa organizzazione.
Il sito della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco
Il dominio unesco.it non ha sicuramente bisogno di presentazioni, neanche su Google. Con un Indice di Visibilità in costante salita il sito conta migliaia di posizionamenti per keyword nel settore culturale, turistico, ambientale ed educativo.
Nel maggio del 2023 il dominio ha raggiunto una visibilità di quasi 3 punti (a livello, ad esempio, di temu.com o roncato.com), ma a novembre un improvviso colpo di forbice lo ha fatto crollare a meno di 0,2 punti. A partire da gennaio sembrava che il peggio fosse passato, ma i posizionamenti continuano tuttora a rimanere instabili nelle SERP di Google.
Qui non c’entrano Core Update o AI: si tratta della cara, vecchia SEO tecnica e di qualcosa che è andato storto.
Un restyling da opera d’arte
Vediamo da Wayback Machine che la homepage del sito appariva molto diversa a metà dell’anno scorso, segno di un probabile cambio di design avvenuto negli ultimi mesi del 2023.
Chi ha letto i nostri casi studio passati sa che questi cambiamenti di facciata sono spesso accompagnati anche da modifiche interne e strutturali, ed è proprio ciò che sembrerebbe essere successo in questo caso.
A livello di sottodirectory (perché in realtà il sito parte sempre già dalla directory /it) notiamo la chiusura delle vecchie sottodirectory (tra cui /PatrimonioMondiale, in marrone, e /RiserveBiosfera, in giallo) e la creazione di nuove più “SEO-Friendly”, tra cui /iniziative-dellunesco (in verde) o /temi-in-evidenza (in rosso).
Fin qui niente di male, se non fosse che le nuove sottodirectory hanno cominciato da zero su Google e stanno facendo molta fatica a riposizionarsi. Se contiamo l’autorità del sito in questione, che viene certamente soppesata in positivo dal motore di ricerca, l’errore tecnico non può che essere stato particolarmente grave.
Un classico SEO: nuova struttura, niente Redirect
I cambiamenti strutturali a livello di sottodirectory hanno quindi influenzato i posizionamenti del sito: analizzando i ranking persi (cioè le keyword per cui il sito si posizionava fino al settembre 2023 e per cui ora non si posiziona più), si tratta effettivamente di contenuti precedentemente presenti nelle cartelle eliminate che ora mostrano un errore 404.
Tali contenuti sono in realtà comunque presenti nel sito, infatti è possibile trovarli usando la barra di ricerca: mancando però i Redirect 301 Google non ne è a conoscenza e, dovendoli riscansionare e valutare da zero, sta impiegando molto più tempo a riposizionarli nelle SERP.
Lo vediamo nell’esempio della keyword “canto sardo“: la linea rossa indica il posizionamento del sito nelle SERP nel tempo. L’URL posizionato era https://www.unesco.it/it/PatrimonioImmateriale/Detail/386, stabile in prima pagina.
L’URL mostra ora una pagina di errore 404 ed è quindi sparito dalle SERP.
In realtà il contenuto esiste ed è rintracciabile usando la barra di ricerca del sito.
Questi spostamenti interni di contenuti sembrano però ancora in corso, non rendendo la vita facile a Googlebot.
Qui sopra vediamo i ranking per la keyword “piazza del duomo di pisa“: il vecchio URL non è più disponibile, ma Google aveva a quanto pare trovato già l’equivalente e cominciato a posizionare il nuovo URL. Tutto sarebbe pian piano tornato alla normalità, se non fosse che anche il nuovo URL mostra ora un errore 404 perché ha nuovamente cambiato indirizzo (diventando https://www.unesco.it/it/unesco-vicino-a-te/siti-patrimonio-mondiale/piazza-del-duomo-a-pisa/), con conseguente perdita di ranking.
Unesco.it o Unesco.org?
Tra i concorrenti diretti di unesco.it troviamo proprio il sito ufficiale dell’organizzazione, unesco.org. Sì perché non tutti i Paesi hanno un sito Unesco con un TLD dedicato: per molti altri (tra cui Francia, UK e Spagna) si posiziona il dominio con il TLD generico.
Qui sopra vediamo il punteggio dell’Indice di Visibilità di unesco.org relativo ad alcuni dei Paesi per cui si posiziona: una bella lista!
In alcuni casi (e soprattutto ora che Google non riesce più facilmente a trovare i vecchi contenuti di unesco.it), è proprio unesco.org a posizionarsi. Lo vediamo per esempio con la keyword “trulli“: la linea blu mostra il posizionamento di unesco.it (interrotto a dicembre del 2023, quando il sito ha cominciato a spostare i contenuti), mentre la linea rossa quello di unesco.org, che è passato dalla seconda alla prima pagina.
In realtà unesco.org, non avendo una sezione dedicata all’Italia, si limita a monumenti e siti geografici molto famosi, offrendo la spiegazione in lingua inglese. È bene quindi che il dominio italiano torni a posizionarsi al più presto su Google, e aggiungere dei Redirect 301 aiuterebbe a velocizzare questo processo.
Ultima piccola curiosità: esiste anche il sito unesco.com, ma non ha nulla a che vedere con l’Unesco, bensì appartiene ad un’azienda americana di export!