Come già annunciato precedentemente, continuiamo ad aggiungere nuove funzionalità alla Search-Console dei dati all’interno della Toolbox. Oggi abbiamo finalmente lanciato il nuovo set di funzioni; abbiamo aggiunto una nuova barra a molte delle valutazioni, la quale permetterà di scegliere la fonte dei dati per ciascuna valutazione.
Oggi iniziamo con la tavola parole-chiave su SEO -> Keywords.
Dopo aver cliccato su una delle tre o quattro possibili fonti di dati, le valutazioni sulla pagina utilizzeranno quella prescelta. La barra all’interno della Toolbox ti permetterà così di impostare la fonte di dati che vuoi valutare. Quelle possibili sono:
- Extended Data – disponibile per tutti i domini dei paesi con indice DE & ES – rispettivamente 17 milioni (DE) e 5 milioni di parole-chiave, aggiornate almeno una volta al mese. Questa fonte includerà anche la cronologia settimanale dei dati.
- Common Data – disponibile per tutti i domini ed indici – Circa 1 milione di parole-chiave per paese, aggiornate una volta alla settimana.
- Smartphone Data – disponibile per tutti i domini ed indici – Le stesse parole-chiave che controlliamo per il nostro indice storico di parole-chiave. La differenza è che noi raccogliamo i dati degli dispositivi mobile attraverso un browser apposito.
- Search Console – disponibile per i tuoi domini – Tutti i dati resi disponibili da Google attraverso la Search Console API per i tuoi domini. Ogni giorno Google restituisce un massimo di 5.000 voci. Questi dati sono adesso disponibili nel tuo account Toolbox.
Specificità dei dati della Search Console
I dati forniti da Google attraverso la Search Console API hanno delle peculiarità tali da rendere difficile il confronto diretto tra i dati della Search Console e quelli della Toolbox. Per evitare qualsiasi ambiguità, segnaliamo i rischi possibili.
I dati si riferiscono a parole-chiave, URL, dispositivi e paesi
Google mostra sempre impressioni (“La frequenza con cui un risultato compare agli utenti”), click (“Quante volte un utente ha cliccato sul risultato?”) e CTR (“Quale percentuale di impressioni ha portato ai click?”) per la combinazione di parole-chiave (searchphrase), URL e dispositivo (desktop, tablet o smartphone), oltre al paese da cui è stata effettuata la ricerca. Se uno di questi quattro valori dovesse cambiare, Google lo farà presente.
Questi risultati, ad esempio, possono essere visualizzati con la ricerca di brand. Il primo risultato (solitamente la homepage del sito) riceverà la maggior parte dei click e avrà quindi dei CTR che superano il 50%. Gli altri URL al di sotto dell’URL principale vengono calcolati separatamente e visualizzati in una riga diversa nelle tavole della Search Console.
Google non combina i valori-chiave sulla base dei risultati migliori come facciamo noi con la Toolbox. Il numero di righe in Search Console e Toolbox non può quindi essere messo a confronto.
Il comportamento dell’utente incide sui risultati della valutazione
Google mostra i dati solo quando si raggiunge una specifica soglia di impressioni; purtroppo però, non dà informazioni da quale fonte provenga. È possibile perciò misurare i valori-chiave ovvi, come i click, all’interno di un determinato periodo di tempo, mentre le valutazioni estese si baseranno su un terreno statisticamente instabile.
La Search Console dei dati, ad esempio, ci suggerisce che i domini hanno una classificazione più alta sugli dispositivi mobile che sulle ricerche desktop. Si giunge così ad un errore di misurazione nei dati di Google: gli utenti degli dispositivi mobile solitamente visualizzano solo la prima pagina del risultato, mentre gli utenti desktop selezionano quelle più in basso. Ciò implica che nei dati utente degli dispositivi mobile non compariranno gli altri risultati, e quindi Google non potrà classificarli. Vengono così misurate solo le classificazioni più alte. La Toolbox, al contrario, registra sempre le parole-chiave con la stessa accuratezza, monitorando in modo affidabile anche i cambiamenti nelle posizioni più basse.
Questo limite della Search Console purtroppo non si presenta solamente tra diversi tipi di dispositivi: anche tra richieste di ricerca di navigazione e informative ci sono notevoli differenze nella modalità di ricerca dell’utente. Dovresti tenere a mente questo problema ogni qual volta eseguirai una valutazione sulla base dei dati forniti dalla Search Console. Potresti incorrere nel rischio di giungere, sulla base di dati inappropriati, a conclusioni errate.
Se vuoi saperne di più sui dati della Search Console API, visita il nostro blog “Classificazione dei dati della Search Console di Google: Casi e Limiti (in English)“