In teoria il cambio del nome di dominio non dovrebbe causare danni ai posizionamenti del proprio sito nelle pagine dei risultati, se si seguono le istruzioni date da Google stesso. Nel mondo reale, però, abbiamo trovato degli esempi che ci hanno mostrato quanto questa mossa possa portare con sé dei rischi SEO molto seri. In questo articolo troverai consigli e casi studio che ti mostreranno cosa fare e cosa evitare prima e durante un cambio di dominio.
- Alcuni esempi di cambi di dominio problematici
- Theguardian.com perde il 50% della propria visibilità
- Perdita permanente per Lush
- tz-online perde più del 75%
- Esistono delle caratteristiche del sito che non è possibile trasferire durante un cambio di dominio?
- Google è cauto con i cambi di dominio per evitare la spam?
- Esempio positivo di un cambio di dominio
Alcuni esempi di cambi di dominio problematici
Theguardian.com perde il 50% della propria visibilità
Il 30 luglio 2013 il giornale britannico The Guardian ha cambiato il suo dominio da guardian.co.uk a theguardian.com. Come risultato l’Indice di Visibilità è crollato da circa 550 punti (guardian.co.uk) a 280 (theguardian.com) su Google UK. Si tratta di una perdita di quasi il 50%.
Ci sono voluti ben tre mesi (cioè fino a novembre) perché la visibilità tornasse ai livelli precedenti.
Perdita permanente per Lush
Il grafico successivo mostra l’Indice di Visibilità sia per lush.co.uk, sia per lush.com per Google.co.uk. In questo esempio, la visibilità è crollata di più del 75%, passando da 8,8 punti (lush.co.uk, 14 dicembre 2015) a 1,6 punti (lush.com, 7 marzo 2016).
Mentre tutti gli URL di lush.co.uk sono stati reindirizzati all’esatta controparte di lush.com (https://www.lush.co.uk/emotionalbrilliance/, ad esempio, reindirizza a https://uk.lush.com/emotionalbrilliance/), la maggior parte di questi Redirect termina su una pagina 404 (pagina non trovata). In molti casi sembrerebbe che il prodotto non esista più, ma in altri si tratta di prodotti molto simili. Purtroppo sia gli utenti, sia Google non sono stati informati di questo fatto tramite Redirect 301.
I Redirect 301 reindirizzanti le pagine vecchie a quelle nuove sono importanti per qualsiasi contenuto. Essi, infatti, dicono a Google se e come è cambiata la struttura di un dominio e quali segnali di fiducia appartengono a quale pagina (URL).
tz-online perde più del 75%
Inseriremo adesso un esempio relativo alla Germania, che mostra delle caratteristiche interessanti: il cambio di dominio del quotidiano di Monaco TZ, da tz-online.de a tz.de. La cosa che colpisce riguarda il fatto che il team responsabile di tale compito aveva conoscenze SEO approfondite, ma, nonostante questo, l’Indice di Visibilità di tz.de è diminuito rispetto a quello del precedente tz-online.de.
Il rilancio è stato accompagnato da un cambiamento radicale dell’intero frontend, che ha reso la situazione ulteriormente difficile da un punto di vista SEO. Per questo esempio abbiamo potuto confermare con il team che è stato usato sia il Tool di Google per il cambiamento di indirizzo, al tempo contenuto nei Webmaster Tools, sia i necessari Redirect 301.
Il nuovo dominio ha avuto bisogno di più di un anno e mezzo prima di recuperare e superare il livello di visibilità precedente.
A questo è seguita una stabile tendenza in salita. Si può quindi dire a posteriori che, nonostante questo cambio di dominio non sia apparso particolarmente ben fatto e utile dal punto di vista strategico e tecnico, ha poi portato ad un aumento positivo della visibilità.
Esistono delle caratteristiche del sito che non è possibile trasferire durante un cambio di dominio?
Osservando la perdita di visibilità degli esempi precedenti, soprattutto di theguardian.com e tz.de, possiamo supporre che Google non trasferisce (immediatamente) tutte le caratteristiche, come la fiducia e/o i segnali-utente, dal vecchio al nuovo dominio. Un altro fatto riguarda il PageRank con i relativi budget di scansione e d’indicizzazione: Google potrebbe aver anche bisogno di scansionare nuovamente tutti i link precedenti per comprendere i Redirect, prima che i link inviino la loro fiducia al nuovo dominio.
Se guardiamo la curva della visibilità di tz.de all’inizio del 2014 e la sovrapponiamo ad una simile di un dominio molto forte, ma anche recente (huffingtonpost.de) notiamo che sono molto simili. Sembrerebbe quindi che Google abbia trattato tz.de proprio come quei domini che non presentano uno storico di dati esteso.
Significa forse che Google raccoglie i dati degli utenti prima di dare al dominio maggiore visibilità nelle SERP? Oppure i calcoli relativi alla fiducia (Redirect inclusi) si basano su cicli di aggiornamento molto lunghi?
Google è cauto con i cambi di dominio per evitare la spam?
In passato, una tecnica SEO popolare era quella di resuscitare un sito punito da Google attraverso un cambio di dominio, in modo da mantenerlo ancora in vita per del tempo. Un esempio potrebbe essere misterinfo.de e misterinfo.com.
È comprensibile che Google voglia proteggere la qualità dei risultati di ricerca e che quindi sia più cauto con i cambi di dominio, così da minimizzare gli effetti di queste misure.
Abbiamo analizzato questo argomento anche in un articolo del blog: “Giocare al gatto e al topo: Google è migliorato nella lotta contro la spam?“
Esempio positivo di un cambio di dominio
Ovviamente esistono anche dei casi in cui la visibilità è stata trasferita interamente. Per avere maggiori consigli su come migrare correttamente un dominio ti consigliamo di leggere il nostro articolo: “Come posso migrare correttamente il mio sito verso un nuovo nome di dominio?“
Cosa dice Google?
Sostanzialmente ci vuole sempre del tempo per trasferire tutti i nostri segnali. La maggior parte di questi possono essere trasferiti immediatamente, soprattutto dopo un reindirizzamento, mentre altri potrebbero impiegarci di più per ottenere la stessa forza del vecchio dominio. (...) Dal punto di vista del crawling ci sarà sempre una differenza di un paio di settimane prima che tutto sia regolarmente trasferito e bilanciato.
Fonte: John Müller