Prima di rendere pubblico un sito web con i dati strutturati, dovresti testarlo in diversi passaggi. In questo modo ti assicurerai che Google possa trovare le informazioni indicate ed elaborarle in rich snippet con un elevato click rate. In questo articolo ti mostreremo come funziona un test di dati strutturati.
- Come incorporare i dati strutturati nei siti web: le basi
- Perché testare i dati strutturati per i siti web?
- Come funziona il test dei dati strutturati?
- 1. Confronto con le specifiche sui dati strutturati
- 2. Test di Google per i rich snippet
- 3. Structured Data Testing Tool
- 4. Sitemap: invio d'informazioni aggiuntive
- Quanto spesso devo testare i miei dati strutturati?
- Conclusione
Creando i dati strutturati attraverso un generatore o con l’aiuto di Schema.org, e inserendoli nel codice sorgente dell’area head delle pagine tramite l’attributo href, il primo passo verso i rich snippet nelle SERP di Google è compiuto.
Ma la cosa più importante viene dopo: con un Structured Data Testing Tool e il Rich Results Test potrai controllare personalmente le direttive (tecniche) di Google. E di queste ce ne sono a sufficienza!
Come incorporare i dati strutturati nei siti web: le basi
I rich snippet evidenziati nei risultati di ricerca Google con molte informazioni aggiuntive sul contenuto non sono fattori di ranking diretti, ma sono comunque una parte elementare della tua ottimizzazione onpage.
Questi snippet vengono generati da dati strutturati che puoi archiviare nel codice sorgente di qualsiasi documento HTML (ovvero qualsiasi sito web). Questi consentono ai bot di Google di classificare più facilmente gli elementi della tua pagina e aumentano la possibilità che il motore di ricerca premi particolarmente questo “aiuto” nei risultati di ricerca.
Per esempio, i dati strutturati ti consentono di taggare contenuti come video, eventi, guide, ricette e molte altre categorie. Questo sforzo è vantaggioso da più punti di vista:
- I rich snippet aumentano la tua visibilità in un mare di risultati di ricerca uniformi per una specifica query di rircerca
- Ti offrono opzioni d’interazione diretta o di transazione con varie funzioni
- Sono pubblicità gratuite con una portata potenzialmente illimitata (ad es. per eventi)
- Offrono un enorme incentivo di click e aumentano quindi la percentuale di click (CTR)
Snippet standard:
Rich snippet:
Dal punto di vista tecnico i dati strutturati sono componenti di codice fissi che identificano i tuoi contenuti come un tipo specifico. Questi tag si basano sullo standard universale Schema.org, che contrassegna chiaramente ogni componente (proprietà).
Dal momento che tutti i principali motori di ricerca si sono concordati su questo standard, è piuttosto facile generare dati strutturati per i siti web. Ad esempio, per il popolare tipo di dati video, puoi utilizzare il nostro generatore di rich snippet video. Normalmente hai sempre la possibilità di modificare direttamente il codice sorgente e di assemblare le componenti HTML o JavaScript.
Perché testare i dati strutturati per i siti web?
Chiunque abbia mai provato a creare un tag title adatto ai motori di ricerca in HTML capirà immediatamente perché i dati strutturati non dovrebbero essere pubblicati senza test: c’è un’alta probabilità di superare i requisiti del motore di ricerca.
Se poni quasi ancora più attenzione nel testare i dati strutturati piuttosto che nel crearli, assicurati di farlo nel modo in cui:
- Tutte le norme e le best practices di Google vengano seguite
- Google utilizzi esattamente gli elementi nei rich snippet che vuoi “pubblicizzare” al loro interno
- Il tuo sito web possa essere scansionato, “interpretato” e indicizzato dai bot di Google
Ogni tentativo d’indicizzazione fallito o qualsiasi informazione errata dal punto di vista di Google è punito con “misure manuali” a volte draconiane. Si tratta di un eufemismo per indicare le sanzioni che, a seconda del “reato”, influiscono sui tuoi ranking, sulla raggiungibilità e quindi sulla percentuale di click delle tue pagine. Ed è proprio questo ciò che deve essere evitato con un Structured Data Test.
Come funziona il test dei dati strutturati?
Se, per quanto riguarda i meta tag e gli altri elementi di ottimizzazione onpage rilevanti per la SEO, Google fornisce un’ampia documentazione e assistenza, il test è disponibile solo per i dati strutturati, per ogni singola fase.
Questo test è composto inizialmente da cinque elementi principali:
- Confronto tra il codice e le istruzioni per i webmaster di Google
- Rich Snippet Test dello snippet di codice e/o dell’intero URL
- Utilizzo dello Structured Data Testing Tool
- Verifica dell’URL per quanto riguarda lo stato attuale dell’indice, inclusa una richiesta di nuova indicizzazione
- Creazione e invio d’informazioni aggiuntive (Sitemap)
1. Confronto con le specifiche sui dati strutturati
Il confronto del tuo codice sorgente e del markup schema rispetto agli standard e alle linee guida di Google è un must per il motore di ricerca.
Per ogni tipo di dati e componenti c’è una propria documentazione separata, dove per esempio sono registrati quali Markup sono consentiti o quali informazioni possono essere condivise.
Per esempio, con i dati strutturati del tipo evento ci sono chiare delimitazioni tra descrizione e pubblicità. Troverai anche informazioni su quando un tutorial non deve essere contrassegnato come oggetto video, ma piuttosto come How to.
Anche se all’inizio l’abbondanza di specifiche è demotivante, ti sentirai sempre più sicuro man mano che farai esperienza. Dopotutto, questo è uno dei grandi vantaggi dei dati strutturati per i siti web: standard chiari e specifiche dello schema lasciano poco spazio all’interpretazione o agli errori. Attraverso il confronto ti risparmi quindi molto lavoro extra. In ogni caso studiati queste pagine:
- Documentazione SEO sui dati strutturati
- Linee guida per i webmaster di Google
- Codelab di dati strutturati
2. Test di Google per i rich snippet
In modo simile al nostro SERP Snippet Generator, il test di Google per i rich snippet ti aiuta a verificare la leggibilità dei tuoi dati strutturati, ad ottimizzarli e a regolarli prima della pubblicazione.
Puoi verificare l’intero URL (quindi l’intero documento HTML) e con ciò testare le componenti dei dati strutturati e l’accessibilità generale. Altrimenti puoi verificare uno snippet di codice per un determinato tipo di dati per la sua ricchezza di informazioni o presentazione.
Inoltre, puoi impostare se i risultati della ricerca devono essere visualizzati per dispositivi mobili o desktop. Google preferisce essere mobile e quindi consiglia di utilizzare lo user agent per smartphone come standard di prova (e base per l’ottimizzazione).
In base al tipo di dati otterrai il risultato del test come dichiarazione o anteprima di un rich snippet. Esistono dei casi in cui dovrai intervenire e seguire i consigli o le istruzioni di Google:
- Pagina non disponibile
- La pagina contiene risorse non caricabili
- Errori di sintassi
- Strumento Controllo URL
Affinché tu possa indirizzare gli utenti al tuo sito web con rich snippet e dati strutturati, quest’ultimo deve essere accessibile e indicizzabile da Google. Puoi verificare ciò con lo Strumento Controllo URL.
Questo passaggio del test è importante per garantire la comunicazione tra il tuo sito web e Google, soprattutto se hai modificato o aggiunto qualcosa al tuo codice sorgente (in questo caso un intero set di dati strutturati).
Uno degli aspetti cruciali in questa fase del test è la richiesta di (ri)indicizzazione. Con ciò esprimi il desiderio (non la pretesa!) a Google di includere il tuo sito web con le nuove informazioni dai dati strutturati nell’indice e quindi anche di ottimizzare il tuo posizionamento nelle SERP.
Tieni presente che ciò può richiedere diverse settimane se Google ti dà un “riscontro positivo”. Ogni richiesta di indicizzazione positiva verrà elaborata secondo il sistema di code. Pertanto, dovresti assolutamente avere dei dati strutturati con una “data di scadenza” (per esempio un evento) incorporata, testata e indicizzata con sufficiente anticipo!
3. Structured Data Testing Tool
Lo strumento di test dei dati strutturati esiste ancora, ma ora Google lo ha abolito in favore del Rich Result Test. Tuttavia il tool è stato migrato su schema.org ed è ancora disponibile nel caso in cui tu lo voglia utilizzare.
Lo strumento di test dei dati strutturati ti concede innanzitutto di creare, testare e condividere i tuoi dati strutturati. Ciò può essere ottenuto incollando lo snippet di codice nel box o aggiungendo l’URL della pagina. Dopodiché, schiaccia sul pulsante “Run test” (esegui test) e dopo un paio di secondi vedrai apparire il codice sulla sinistra, con errori o suggerimenti sulla destra.
Un tipico esempio di errore può essere la mancanza di un oggetto nel JSON-LD, cosa che comporta una visualizzazione errata dei tuoi dati strutturati. Eventuali errori rilevati dalla piattaforma vengono inoltre evidenziati accanto al codice stesso in modo da poterli correggere manualmente.
4. Sitemap: invio d’informazioni aggiuntive
Se desideri solamente ottimizzare e indicizzare un singolo documento HTML con pochi dati strutturati, puoi saltare questo passaggio. Tuttavia, se diverse pagine devono essere sottoposte a un nuovo crawling o aggiornamento, Google consiglia di creare una Sitemap nel protocollo XML Sitemap e di identificare i documenti corrispondenti con <lastmod>.
Le linee guida di Google consigliano generalmente di utilizzare una Sitemap quando:
- hai un sito web esteso con molti documenti singoli
- i tuoi collegamenti interni non sono sufficientemente “completi”
- la tua pagina web è nuova nel complesso e ha pochi collegamenti esterni
- lavori con molti video, immagini e altri contenuti multimediali
Visto che questi punti valgono per quasi tutti i siti web seri, una Sitemap è sicuramente il passaggio finale giusto quando stai testando i tuoi dati strutturati. O per meglio dire, ripetendo le parole di Google: “Male non fa”.
Esempio di Sitemap XML:
<?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
<urlset xmlns="http://www.sitemaps.org/schemas/sitemap/0.9">
<url>
<loc>http://www.example.com/</loc>
<lastmod>2005-01-01</lastmod>
<changefreq>monthly</changefreq>
<priority>0.8</priority>
</url>
</urlset>
Quanto spesso devo testare i miei dati strutturati?
Il test dei dati strutturati diventa rapidamente una routine, ma non è completo finché le tue informazioni non vengono visualizzate correttamente e nel modo giusto nei rich snippet di Google.
Quando si testano i dati strutturati ci sono due opzioni: o tutto va bene e ti vengono forniti avvisi e suggerimenti, oppure ricevi un chiaro messaggio di errore o problema. A partire dal “livello di allerta” dovresti sempre fare un passo indietro, modificare le note e testare nuovamente il sito web con i dati strutturati.
È evidente che dovresti ripetere il test anche nel caso di piccole modifiche ai dati strutturati o di creazione di un nuovo campione di dati.
Conclusione
Lo sforzo e i benefici nel testare i dati strutturati sono perfettamente proporzionati, anche se a prima vista può sembrare il contrario. Se eseguirai diligentemente tutti i passaggi con successo, Google ti premierà con una “pubblicità” moderna, ad alta portata e con un buon CTR in una posizione di rilievo: per averla non avrai dovuto investire nulla, se non il tuo tempo e la tua volontà d’imparare la SEO.