L’analisi della distribuzione del ranking è fondamentale per scoprire quanta fiducia ripone Google in un dominio e ti permette di individuare eventuali penalizzazioni e le opportunità per la tua strategia SEO.
- Perché dovrei considerare la distribuzione del ranking?
- Come usare la distribuzione del ranking
- Casi studio reali
- Valuta la fiducia di Google in un dominio, un sottodominio, una directory o un URL
- Valutare gli effetti di una penalità manuale
- Individuare problemi di scansione o nuovi concorrenti
- Trovare le opportunità di ranking in pagina 2
- Confrontare i domini di un settore per trovare opportunità e modelli d'esempio
- Monitorare lo sviluppo di un dominio durante un progetto SEO
- La verità è spesso nascosta
La funzione “Distribuzione del ranking”, grazie alla sua natura grafica che mostra la distribuzione dei posizionamenti del sito nelle prime dieci pagine di Google, si presta in modo ottimale per un’analisi veloce di più domini. In questo tutorial ti mostriamo dove puoi trovare questa funzione nel Toolbox SISTRIX, come analizzarla e per quali scopi può aiutarti nelle tue attività SEO quotidiane.
Perché dovrei considerare la distribuzione del ranking?
Trattandosi di una rappresentazione grafica, la distribuzione del ranking può essere utilizzata per analizzare velocemente numerosi aspetti di un sito, tra cui:
- Valutare velocemente la fiducia di Google in qualsiasi dominio, sottodominio, directory o URL
- Confrontare i domini dello stesso settore per trovare modelli di Best Practice
- Scoprire le opportunità di ranking nella seconda pagina di Google
- Misurare gli effetti di eventuali penalità manuali
- Monitorare lo sviluppo di un dominio durante un progetto SEO
Come usare la distribuzione del ranking
Questa funzione è disponibile su SISTRIX per qualsiasi dominio, sottodominio, directory o URL: sfrutta questo tutorial e gli esempi al suo interno per scoprire come usarne i dati.
Per analizzare la distribuzione del ranking di un dominio (o sottodominio, directory o URL), inseriscilo prima di tutto nella barra di ricerca 1 e clicca su “Distribuzione del ranking” nel menù a sinistra dello schermo 2.
Come impostazione predefinita, SISTRIX ti mostrerà i dati percentuali mobile, ma potrai modificare le tue preferenze usando le opzioni nell’angolo in alto a destra dello schermo:
Puoi cambiare tra dati percentuali e assoluti 3, quando ha senso farlo lo vedremo in seguito in questo tutorial.
Cliccando su “Opzioni” 4 puoi scegliere di visualizzare i dati desktop o mobile come fonte dati.
Inoltre trovi i pulsanti per poter esportare la pagina in PDF, creare uno Shortlink o aprire la parte del manuale relativo alla distribuzione dei ranking.
La prima barra del grafico ti mostra quante keyword del dominio analizzato si posizionano tra i primi dieci risultati di Google. “Page 1” rappresenta le posizioni organiche dalla 1 alla 10, “Page 2” dalla 11 alla 20, e così via fino alla “Page 10”, che indica le posizioni dalla 91 alla 100.
In questo caso vediamo, ad esempio, che il 32,12% delle keyword di zalando.it ha un ranking tra la posizione 1 e 10 (prima barra a sinistra). Questo tipo di distribuzione (discendente da sinistra a destra) dovrebbe essere l’obiettivo di ogni SEO, siccome la maggior parte dei click organici avviene nella prima pagina di Google.
Questa sezione è disponibile anche a livello di sottodominio, directory o URL, cosa che ti permette d’individuare quali formati di contenuto stanno venendo apprezzati dagli utenti di Google e quindi generando segnali di ranking positivi. Anche questo lo vedremo meglio in seguito.
Passando il cursore del mouse su ciascuna colonna potrai vedere la percentuale (o il numero assoluto) di keyword posizionate nella pagina corrispondente 1. Clicca sulla colonna per raggiungere direttamente la tabella delle keyword già filtrata.
Usa lo slider subito sotto al grafico per valutare i ranking in momenti specifici passati 2 , oppure clicca sul tasto play per dare inizio alla sequenza settimanale a partire dal punto in cui si trova lo slider 3.
La possibilità di “andare indietro nel tempo” ti aiuterà ad analizzare lo sviluppo di un sito (o parte di esso) negli anni. Ad esempio, se il contenuto di un concorrente guadagna sempre più posizionamenti di settimana in settimana, potresti approfondire questo grafico per scoprire il motivo del suo successo.
Questo grafico di SISTRIX contiene anche altre funzioni utili per le tue analisi: nell’angolo in alto a destra, potrai scoprire maggiori informazioni sui dati utilizzati oppure aggiungere il box ad una dashboard o ad un report 4.
Subito sotto al grafico a barre ne troverai un secondo indicante lo sviluppo dei posizionamenti del sito durante l’intero anno precedente, insieme alla quantità di ranking per ogni pagina.
Per impostazione predefinita vengono mostrate le curve delle prime tre pagine. Spuntando i quadratini colorati posti a sinistra di ogni riga potrai comunque attivare o disattivare la pagina corrispondente nel grafico 5.
Passando il mouse sul grafico, SISTRIX ti mostrerà il valore percentuale (o assoluto) del dominio per quella specifica settimana 6.
Clicca l’icona dell’ingranaggio per aprire opzioni aggiuntive per il grafico. Qui puoi gestire ad esempio i pin-evento, scaricare il grafico o aggiungerlo a una dashboard o a un report.
Casi studio reali
Una volta preso dimestichezza con le diverse forme di distribuzione del ranking, sarai sempre più veloce a valutarne le sfaccettature. Di seguito abbiamo riportato alcuni esempi di casi studio per aiutarti in questo.
Valuta la fiducia di Google in un dominio, un sottodominio, una directory o un URL
Grazie al grafico della distribuzione del ranking potrai misurare il successo dei tuoi contenuti su Google ed individuare eventuali problemi SEO prima che possano impattare il sito in modo profondo.
Supponiamo che una pagina presenti dei problemi tecnici. La pagina impiega troppo tempo per essere caricata da Google o richiede molto tempo per il rendering. Oppure ci sono altri problemi nella pagina che impediscono a Google di leggerne e comprenderne il contenuto.
In questo caso, Google potrebbe considerare queste pagine meno importanti e abbassarne il ranking.
Questo grafico mostra la distribuzione dei ranking in prima (linea rossa) e la seconda (linea blu) pagina dei risultati di Google per il dominio poliform.it. Fino a luglio 2022 il sito si posizionava con più keyword nella prima pagina delle SERP, ma, dopo a quella data, la linea rossa è scesa, mentre quella blu è salita. Questo significa che numerosi ranking del dominio sono passati dalla prima pagina alla seconda e che quindi Google abbia dato più fiducia ad altre pagine.
Valutare gli effetti di una penalità manuale
La distribuzione del ranking è molto utile per scoprire se il sito è stato soggetto ad una penalità manuale (Penalty), anche in passato. Lo vediamo dall’esempio precedente: la percentuale di keyword nella prima, seconda, terza e persino quarta pagina è improvvisamente collassata da una settimana all’altra.
Spesso sono interessate anche le classifiche delle parole chiave del marchio. Il fatto che in SISTRIX sia possibile esaminare anche la distribuzione del ranking di sottodomini e directory consente di individuare le penalizzazioni anche a un livello minore.
Nell’esempio precedente i ranking delle prime tre pagine sono crollati da una settimana all’altra. La decima pagina dei risultati invece (la linea blu superiore) è salita rapidamente.
Scoprire velocemente questi problemi può darti un vantaggio considerevole, in quanto potrai subito cercare una soluzione prima che i ranking del sito vengano danneggiati a lungo termine. Per evitarlo è necessario analizzare più da vicino le modifiche e identificare il problema o la soluzione. Ti spieghiamo come fare in modo più dettagliato in questo tutorial.
Individuare problemi di scansione o nuovi concorrenti
Non dimenticare di valutare la distribuzione dei ranking sia dal punto di vista percentuale, sia assoluto: problemi di qualità dei contenuti o nuovi concorrenti potrebbero essere la causa di un lento deteriorarsi dei posizionamenti del tuo sito, e tale fenomeno potrebbe non emergere dai valori percentuali.
Prendi come esempio un problema tecnico dato dal fatto che il sito è lento a caricarsi, oppure che Google non riesca a leggere i suoi contenuti a causa di errori d’indicizzazione. Google continuerà a tentare di scansionare il sito, ma pian piano ne diminuirà i ranking.
Il grafico precedente mostra una distribuzione del ranking percentuale relativamente piatta per quanto riguarda le prime 3 pagine di Google. Tuttavia, se valutiamo invece i valori assoluti, notiamo un declino non indifferente.
In questo caso il dominio ha perso 24.000 keyword posizionate (circa il 30% del totale) tra la prima e la terza pagina di Google.
Per non perdere nulla dovresti osservare le distribuzioni percentuali e assolute del ranking paragonate tra loro. Così puoi analizzare ulteriormente i cambiamenti e riconoscere i problemi SEO già all’inizio.
È possibile che una simile performance derivi da problemi qualitativi del sito, quindi sarebbe preferibile controllare che il crawler di Google riesca a comprendere i contenuti e che i tempi di caricamento non siano troppo lenti. Un’altra soluzione è quella di controllare eventuali nuovi concorrenti, che potrebbero aver occupato i ranking persi.
Trovare le opportunità di ranking in pagina 2
Più del 99% dei clic avvengono nella prima pagina dei risultati. Solo una percentuale minima di utenti si prende la briga di cercare anche nella seconda pagina. Proprio per questo dovresti cercare di posizionarti il più possibile tra le posizioni 1 e 10.
I cosiddetti “low hanging fruits” sono i ranking nelle posizioni 11-20, cioè nella seconda pagina dei risultati di Google. Per queste keyword Google ha già stabilito una buon collegamento contenutistico tra la pagina e la keyword. Tuttavia la pagina potrebbe essere non ancora abbastanza buona da posizionarsi nella prima pagina dei risultati.
Lo sforzo richiesto per migliorare questi ranking e posizionarsi per le parole chiave nella prima SERP è comunque minimo.
È infatti possibile ottimizzare tali contenuti in modo che possano migliorare e fare il grande salto nella Top10.
Clicca sulla seconda barra blu del grafico per raggiungere la tabella delle keyword per vedere tutti i ranking della pagina 2 2 della settimana desiderata 1 (la data impostata con il cursore).
A questo punto puoi esaminare più da vicino queste keyword e valutare cosa migliorare.
Confrontare i domini di un settore per trovare opportunità e modelli d’esempio
Il confronto e la valutazione dei propri concorrenti di settore è fondamentale. Le directory di maggior successo di un competitor possono infatti dirci quali contenuti stanno funzionando su Google. Prendiamo ad esempio la distribuzione percentuale della rivista di giardinaggio inglese gardeningknowhow.com.
Circa il 30% delle keyword sono posizionate in pagina 1. Questa è già una distribuzione molto buona. Tuttavia, se guardiamo la directory delle piante del concorrente thompson-morgan.com vediamo una situazione differente.
Thompson-morgan.com non solo riesce a ottenere oltre il 67% dei posizionamenti nella prima pagina dei risultati su Google e ha pochissimi “low hanging fruits”, ma anche il volume assoluto delle keyword è molto più alto.
Questo tipo d’informazioni può essere importante per un’agenzia che debba valutare potenziali clienti o stimare i costi di un nuovo progetto.
Nei nostri tutorial potete trovare maggiori informazioni sull’analisi della concorrenza e su come trovare nuove parole chiave basate sui vostri concorrenti.
Monitorare lo sviluppo di un dominio durante un progetto SEO
È facile tenere traccia dei propri progressi SEO, se questi vengono mostrati in modo semplice: una grafica animata dello sviluppo di un progetto SEO è qualcosa che i clienti potrebbero trovare molto utile.
L’esempio qui sotto mostra la crescita delle keyword in prima pagina in un periodo di più di 4 mesi.
La verità è spesso nascosta
Nella valutazione della distribuzione di ranking di un dominio è utile tenere sempre a mente che numerosi formati di contenuto, come news, eventi, forum, e-commerce e guide, possono avere prestazioni differenti. È quindi importante considerare singolarmente le diverse aree del sito (a livello di directory, ad esempio) per avere una valutazione completa delle sue performance.